Ispirato al romanzo di Gaston Leroux, in questa versione di Dario Argento, il "fantasma" non è sfigurato, ma è un orfano abbandonato nei sotterranei dell'Opera di Parigi e varrà salvato e allevato dai ratti. Una volta cresciuto, ucciderà tutti coloro che cercano di fare del male ai suoi amati ratti.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Il fantasma dell'opera riflette pienamente quella crisi creativa che purtroppo non avrebbe lasciato più Dario Argento da Opera in poi, in cui solo a sprazzi si vede L'Argento che fu. E' un film che è più anonimo che brutto in cui i soli momenti buoni sono quando Stivaletti ci fa vedere di che pasta sono fatti gli effetti speciali più artigianali, che ridestano dal torpore generale. Il film è noioso e questo non è da Argento, almeno quello che fu. Persino lo score di Morricone non riesce a dare quel qualcosa in più al film, anzi sinceramente toglie, causa l'invasività della colonna sonora. Sands riesce a dare poco al personaggio del Fantasma mentre Asia Argento.....vabbè è come sparare sulla Croce Rossa.